È un’edicola dedicata a Nostra Signora di Lourdes. Sorge a lato di via San Salvà nel tratto finale vicino alla circonvallazione, su terreno di proprietà presso lo stabile numero civico 29, abitazione della famiglia Tesio. È una costruzione in cotto a vista, misura 1,40 per 1,53 metri di lato e 3,30 metri di altezza. L’apertura a volta ogivale è protetta da una porta in vetro; il sovrastante timpano contiene la scritta: “ONORE E GLORIA A NOSTRA SIGNORA DI LOURDES”.
Il tetto ha due spioventi sormontato da una croce in pietra. All’interno, la parete di fondo è dipinta come una grotta e davanti ad essa una statua della Madonna di Lourdes. Su una parete laterale interna un medaglione raffigurante la Santa Bernardetta Subirous.
Margherita Ghibaudo e Filippo Tesio, da poco sposati, si recano all’Ospedale Sant’Anna di Torino per una visita specialistica da parte di un insigne professore. Ascoltando l’esito della visita, essi sono pervasi da grande tristezza e sconforto.
Poco tempo dopo, Margherita e Filippo accettano l’invito degli zii di accompagnarli in pellegrinaggio a Lourdes. Essi partono per questo viaggio, ma senza avere in animo particolari aspettative o nutrire delle segrete speranze. Mentre sono nel luogo sacro, in un momento di riflessione e meditazione, Filippo pensa: “se la Madonna mi fa la grazia io costruirò un pilone in suo onore”.
Trascorso il tempo concordato, Margherita e Filippo ritornano all’ospedale dal medesimo medico, e subito dopo aver effettuato la visita di controllo, il suo comportamento diventa strano. Convoca infermiere, chiede e visiona cartelle cliniche ed esami precedenti, ed infine si rivolge ai coniugi chiedendo se nei giorni compresi tra le due visite hanno fatto qualcosa o sono ricorsi a qualcuno. La risposta è assolutamente negativa; nel tempo trascorso tra l’attuale visita e quella precedente, l’unico fatto da considerare di rilievo è stato il pellegrinaggio a Lourdes.
A quel punto il medico, ancora più stupito, comunica che questo secondo esame ha rilevato una condizione completamente diversa da quella rilevata dal primo. Ora si è di fronte ad una situazione clinica perfettamente normale. E questa realtà viene ampiamente confermata quando dalla loro unione nasce una bimba: Silvia.
Così Filippo nel 1991 dà indicazioni e ordine al geom. Filippo Oddenino di progettare e costruire un pilone vicino alla sua casa, mantenendo così la promessa fatta a suo tempo nel luogo dell’apparizione della Madonna. Diciotto mesi dopo nasce un’altra bimba: Miriam.
Credo che sia doveroso tramandare tutto questo ai posteri.
Carlo Smeriglio