Parrocchia e oratorio, le nuove chiusure
Da venerdì 6 novembre chiude l’oratorio “San Luigi” di Santena. «È una decisione alla quale non saremmo mai voluti arrivare – spiega il parroco don Beppe Zorzan –. Il motivo è quello noto del dilagare del Covid. Non è tanto la decisione di chiudere a creare dispiacere, ma il fatto di essere costretti a farlo perché è in pericolo la salute delle persone. Dispiace a tutti, ma ora non possiamo responsabilmente fare altro».
Le attività oratoriali sportive (calcio, pallavolo, bocciofila, campi da calcetto e da beach volley) si fermano tutte. Così pure, non sarà possibile accedere al cortile per il gioco libero: impossibile giocare senza contatto fisico. E chiuderà anche il bar del circolo “Villa Tana”, afferente all’oratorio, come tutti i bar. Inoltre, non partiranno in presenza gli incontri del catechismo: «Bisogna attendere che la situazione migliori – prosegue il parroco –. Vedremo se si potrà avviare il catechismo in qualche forma nuova. Certo non si potranno semplicemente fare on line gli incontri abituali. Vedremo cosa lo Spirito Santo e la creatività delle catechiste ci suggeriranno». Si fermano anche le attività del gruppo Scout “Santena 1”.
Sono invece già iniziati gli incontri con i gruppi dei ragazzi delle medie e delle superiori e il gruppo giovani delle tre parrocchie di Santena, Cambiano e Villastellone: tutto in modalità on line, già prima del nuovo DPCM del 3 novembre. «Così stanno facendo anche le altre parrocchie della nostra Unità pastorale – racconta don Beppe –. Ci siamo confrontati tra parroci. Noi a Santena, Cambiano e Villastellone siamo riusciti a recuperare le celebrazioni delle prime comunioni e delle cresime, oltre a un certo numero di battesimi e alcuni matrimoni. Rinvieremo solo le prime confessioni. Altri invece non sono riusciti a far tutto e chissà cosa potranno fare. Catechesi e gruppi giovanili anche nelle altre parrocchie partono in modalità alternative alla presenza fisica. Cercheremo di capire come fare per i corsi di preparazione al matrimonio».
Certo è che nuove possibilità di inventare strumenti e modalità originali si aprono all’orizzonte. Un orizzonte molto vicino e immediato. «Ad esempio, per il catechismo servirà un contributo significativo da parte dei genitori – riflette il parroco –. Non basterà preparare materiali e inviarli: le mamme e i papà dovranno affrontarli con i loro figli. Forse sarà un’occasione buona, suscitata da una situazione faticosa. Ci tocca trarre qualcosa di buono da ciò che è di fatto male e doloroso».