Papa Francesco alla Fao: “Nuovi diritti, ma l’affamato è sempre lì”
Giovedì 20 novembre papa Francesco è intervenuto alla seconda Conferenza internazionale della Fao (Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura) a Roma. L’evento è stato organizzato dalle Nazioni Unite e intitolato “Better nutrition, better lives” (“Migliore alimentazione, miglior vita”).
Si contano ancora oggi 805 milioni di persone che muoiono di fame, di cui nel 2013 161 milioni sono bambini che soffrono di fame cronica. E contemporaneamente nel mondo si è verificato un aumento di sprechi alimentari e di disturbi di obesità. Già nel 1992 papa Giovanni Paolo II intervenne alla prima Conferenza della Fao, affermando: «C’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare».
E oggi, nel ventunesimo secolo, la situazione non sembra essersi modificata molto e papa Francesco accusa il mercato di aver introdotto una logica secondo la quale il cibo è diventato una merce qualsiasi, su cui prevale il guadagno. Le società moderne sono infatti caratterizzate dall’individualismo e ciò comporta a lungo andare una mancanza di solidarietà, perché, come sostiene papa Francesco, «la solidarietà è l’atteggiamento che permette di fondare i propri rapporti su quel sentimento di fratellanza che va al di là delle differenze e dei limiti, e spinge a cercare insieme il bene comune»; e ancora: «mentre si parla di nuovi diritti, l’affamato è lì, all’angolo della strada, e chiede diritto di cittadinanza, di essere considerato nella sua condizione».
Quest’anno l’avvento del Natale potrebbe essere una splendida occasione per riflettere su cosa significhi avere un tetto, un pasto caldo ed aprire le porte anche a chi è meno fortunato, affinché ciò possa innescare un processo di consapevolezza e solidarietà.
Giulia Tesio