La pratica sportiva ha indubbiamente un valore educativo. Per questo la parrocchia, e dunque l’oratorio, investono tempo, spazio, risorse, persone per offrire, soprattutto ai giovani, l’opportunità di praticare sport con spirito cristiano.
Anzitutto, attraverso lo sport una persona si conosce. Giocando, impara a conoscere la propria realtà fisica, le sue prestazioni, la capacità di concentrarsi, la propria intuitività, la sua correttezza morale nei confronti di compagni e avversari.
Ancora, attraverso lo sport una persona impara ad accettarsi. A tutti piacerebbe essere perfetti, ma nessuno lo è. Dunque bisogna imparare che non si può sempre essere i primi, in tutto. Ciononostante, è sempre possibile migliorarsi: e questa è un’altra acquisizione cui la pratica sportiva conduce.
C’è poi l’imprescindibile confronto con gli altri, attraverso l’accettazione delle regole, anche quando ci vanno strette e limitano la nostra libertà assoluta. Attraverso il rispetto, la tutela della dignità altrui, si giunge ad imparare a perdere e, ancor più importante, ad imparare a vincere. Quest’ultima acquisizione è assai significativa, per evitare di diventare arroganti, autosufficienti, convinti di non aver più nulla in cui poter migliorare.
Nel confronto con gli altri si impara a collaborare, attraverso il saper giocare insieme, giocando e facendo giocare. Le “prime donne” non sono campioni, mai.
Infine, da ultimo, ma non ultimo, attraverso la pratica sportiva è importante irrobustire la propria capacità di voler bene: imparare a prendersi cura di se stessi, della squadra, dell’avversario, del pubblico. Cosa che rimane irraggiungibile senza disciplina, concentrazione, pazienza, interesse per ciò che si fa.
Ecco lo stile del praticare sport con spirito cristiano. Uno stile a cui la Polisportiva “San Luigi” deve la propria identità e al quale non può e non vuole rinunciare. Convinta che i veri campioni si rivelano nella vita tutta intera, non solo sui campi da gioco.