Non mi rassegno!

Amy Winehouse, talento e sregolatezza (1983-2011)

Anche se di stragi, nella mia vita di ultraottantenne, ne ho già viste molte e di tutti i tipi, oggi non riesco a capacitarmi che debbano avvenire troppe morti di giovani dovute solo alla cosiddetta libertà giovanile, all’egoismo e interesse di tanti furbastri, al silenzio inconcepibile di quelli che “dovrebbero” aver più a cuore la vita dei giovani, quelli che dovrebbero essere “educatori”, cioè persone specializzate nell’aiutare ed indirizzare al bene figli, allievi, amici, ed invece non lo fanno con un’omertà veramente inconcepibile e assurda, oltreché altamente colpevole.

A fine luglio è morta la popstar Amy Winehouse. La sua morte è stata causata da alcool e droga. È inutile ormai che i giornali la esaltino come un portento, una stella di prima grandezza, una cantante meravigliosa, con uno splendido avvenire artistico: Amy è morta, e non c’è più! È inutile e stupido parlare di un numero, il 27, come numero sfortunato, perché tanti altri giovani artisti sono morti alla stessa età!

Il fatto è che, senza fare inutili supposizioni e giudizi, per la libertà sfrenata, il permissivismo inaugurato dalla pseudo democrazia di oggi, stiamo perdendo e sacrificando, non dico i migliori, ma troppa gioventù che potrebbe, con la sua intelligenza, estrosità e capacità, aiutare il mondo di oggi, nella scienza, nella politica, nell’arte, nel benessere. Quanti sono oggi i giovani, in tutto il mondo, che si rovinano, si autodistruggono sotto i nostri occhi compiacenti (eh,sono giovani!), e privano il mondo intero di un futuro forse migliore per tutti? Tutti demonizziamo l’alcool e la droga, ma ci guardiamo bene dal parlarne troppo, per paura di essere tacciati come matusa, bigotti, gente che vive fuori del tempo. E intanto facciamo finta di non sapere cosa capita nelle discoteche, in certe vie nascoste, in certi luoghi che tutti conosciamo!! E fin che non scappa il morto, nessuno ne parla.

Lasciando da parte i politici, che oggi pare che abbiamo dimenticato il loro dovere primordiale di essere a servizio della comunità nazionale, perché gli educatori di professione, i genitori, gli insegnanti, gli anziani che dovrebbero essere i saggi, non alzano la voce? Il Papa lo sta facendo come può e quando può, ma chi l’ascolta? Quanti leggono o sentono le sue parole, dal momento che tutti i media si guardano bene dal riportare ciò che potrebbe “disturbare il vivere tranquillo dei cittadini”? Pregare va bene, è il nostro dovere, vale più di qualsiasi cosa, ma non basta, perché ciascuno di noi ha delle responsabilità concrete verso il prossimo, verso i deboli, i piccoli, coloro che hanno bisogno di essere aiutati, consigliati, sostenuti ed anche rimproverati, quando è il caso, da chi ha il dovere di farlo. Questo è Vangelo, la verità è Vangelo, la giustizia è Vangelo, il bene, l’amore è Vangelo e Gesù ci ha detto di “predicarlo sopra i tetti”, perché tutti lo sentano. Non è questione di fare una Crociata, ma spero e prego perché chi è dalla parte della verità e della giustizia, trovi la maniera di farsi sentire, perché “questa  strage” diminuisca e tante famiglie non debbano più piangere troppo.

don Lio

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