Libertà e verità: chi ha ragione?
Mi sto rendendo sempre più conto di come, tra i cattolici e non, ci sono due principî fondamentali dell’esistenza umana in conflitto: la libertà e la verità. Soprattutto tra i credenti questo mi stupisce, perché Gesù sul loro rapporto reciproco è molto chiaro. Non che questo non valga per i non credenti, ma almeno essi non hanno Cristo come riferimento, come orizzonte.
Cerco di spiegarmi. Spessissimo sento dire che la libertà viene prima di tutto. E questo è proprio sbagliato: perché la libertà senza verità è arbitrio e può portare un uomo a qualsiasi aberrazione malvagia. È più giusto affermare che sul piano pratico, la libertà viene prima di tutto: infatti, ciascuno di noi può fare qualsiasi cosa che voglia. Ma è evidente che fare quel che si vuole e si può fare, non è necessariamente giusto: prevaricare gli altri, impossessarsi di quanto non è nostro, offendere… e potremmo andare avanti fino ad arrivare all’uccidere. Tutte cose che possiamo fare, che siamo in grado di fare. Ma se è così, allora risulta chiaro che la libertà non viene prima di tutto, in valore assoluto.
Ora, quest’ultima affermazione non significa che la libertà non esista, o vada tarpata, messa a tacere. Dire cha la libertà non viene prima di tutto non significa imbavagliarla o negarla. Solo, vuol dire che per essere autentica, deve riferirsi a un principio superiore, che le sta sopra. Il fatto che vi sia un principio che le sta al di sopra non comporta che esso sia un principio dittatoriale o totalitario. Ma solo che esso la garantisce, si fa garante nei suoi confronti.
Il principio che sta sopra a tutto il resto e dunque anche alla libertà è la verità. «La verità vi renderà liberi», afferma Gesù nel vangelo di Giovanni (Gv 8,32). Dunque, se è la verità che produce in noi la libertà, significa che il principio ultimo non è la libertà. Ma senza scomodare Gesù e la sua parola, basta rivolgersi alla semplice ragione. Come far sì che la libertà resti umana e umanizzante e non diventi disumana e distruttiva, se non affidandola alle cure della verità, che le illustra ciò che è vero, distinguendolo da ciò che è illusione, falsità, abbaglio, orgoglio, cecità?
Mi sembra che la questione sia molto lineare e semplice, senza lasciare spazio a molti dubbi. Pertanto, tra verità e libertà, chi ha ragione? Entrambe, ma purché stiano insieme. Nell’uomo, che è l’unico vivente dotato di libertà di scelta secondo riflessione, non posso essere disgiunte. Senza libertà, non c’è riconoscimento della verità; ma senza verità, c’è una libertà selvaggia e mostruosa.
don Mauro