Le solite verità che nessuno dice: Parigi vieta le bambole
L’autorevole «Corriere della Sera», con una corrispondenza da Parigi, segnala una rivoluzione etico-culturale rilevante: in 500 scuole primarie, su iniziativa del Governo Hollande, da settembre sarà vietato per le bambine il gioco con le bambole, per i maschietti con le macchinine; l’obiettivo è abbattere le differenze sessuali, in nome della lotta alle discriminazioni condotta dal movimento omosessuale. In questo modo il movimento Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) porta avanti il quarto punto delle sue rivendicazioni: matrimonio gay, parità con le unioni «bibliche», adozioni, superamento della nozione di genere, con la cancellazione delle differenze sessuali.
L’iniziativa del governo, imposta dall’alto e senza consultazione dei genitori, rappresenta il più alto attentato alla tradizione biblica della differenza uomo-donna, come hanno congiuntamente rilevato ebrei, cristiani, mussulmani, fortemente critici con le misure autoritarie del Governo Hollande: la negazione delle differenze sessuali diviene un dogma (laico), senza alcuna base scientifica.
Come ha scritto il Gran Rabbino di Francia («Il Regno», n.2013) appare chiaro che i militanti Lgbt «usano» il matrimonio omosessuale come un cavallo di Troia nel loro progetto, molto più ampio, inteso a negare la distinzione dei sessi, a cancellare le differenze sessuali e a sostituirle con orientamenti che permettono di far saltare più facilmente i fondamenti eterosessuali della nostra società… con una modernità negatrice dei principi elementari dell’ecologia umana e famigliare».
Occorre dare atto al «Corriere», foglio «laico», di non voler nascondere tutte le implicanze sociali delle richieste del movimento Lgbt, che vanno ben oltre la questione delicata dei diritti delle coppie omosessuali; sarebbe opportuno che analoga attenzione fosse assunta anche da altri quotidiani e dalle forze politiche. In ogni caso i cittadini elettori debbono sapere, prima, se con un voto proibiscono ai loro figli e alle loro figlie di giocare con le macchinine e le bambole!
(«La Voce del Popolo», 30 giugno 2013)