L’Arcivescovo a Santena: «Quando uno sa scegliere “la parte migliore”…»
«Il tema delle letture di oggi è quello dell’accoglienza di Dio nella casa»: ha esordito così nell’omelia, l’Arcivescovo Cesare Nosiglia, che ieri mattina ha presieduto a Santena la Messa delle 10,30 in chiesa parrocchiale, accolto da una folta partecipazione di fedeli.
La prima lettura, tratta dal libro della Genesi, con il racconto dell’ospitalità offerta da Abramo al Signore, presentatoglisi davanti alla tenda, e il passo del Vangelo di Luca, circa la visita di Gesù in casa delle sorelle Marta e Maria, hanno presentato ai fedeli interessanti spunti di riflessione, che il Vescovo ha offerto con vitalità e convinzione. Mons. Nosiglia ha sottolineato come è importante considerare bene le due parole “accoglienza” e “casa” e la loro stretta unione: in entrambe le letture il Signore si è presentato nell’ambiente più intimo, quotidiano e semplice della vita di una persona, che è anche l’ambiente caldo e fraterno della famiglia.
Il tema della casa ricorre più volte nel Vangelo, quasi a intensificare la predilezione che Dio ha per il nucleo familiare e per la sua struttura semplice, basilare ma viva e genuina. A questo si abbina l’accoglienza che i personaggi delle letture hanno dimostrato senza esitazione al Signore con amicizia e familiarità e prendendosi cura di lui con quell’ospitalità di cui tutto il mondo antico riconosceva l’inviolabile sacralità; ma è proprio in questa situazione che si scorge un’imperfezione data dall’eccesso di zelo di Marta e su cui il Vescovo non ha mancato di riportare l’attenzione: Luca confronta l’atteggiamento delle due sorelle Marta e Maria quando Gesù si reca in visita da loro.
Marta mette al centro delle sue (pre-)occupazioni i servizi di cui Gesù ha bisogno, affaccendandosi senza sosta per la casa e impegnandosi a non far mancare nulla all’ospite; Maria invece «ha scelto la parte migliore», perchè siede accanto a Gesù ascoltandolo con il cuore aperto, immobile e attenta. È lei che ha davvero capito il valore di quella presenza, che viene direttamente a farci visita e che deve essere accolta con disponibilità e amicizia, ma soprattutto con un cuore pronto ad ascoltare: «Al centro dell’accoglienza e della casa non ci sono cose o servizi, bensì le persone stesse, che più che di cure hanno bisogno di relazioni umane e vere e di un reciproco intimo ascolto», ha spiegato il Vescovo.
Un tema molto attuale quello dell’ascolto, come Monsignor Nosiglia rileva riportando l’esempio del disagio giovanile e della richiesta disperata di molti giovani di essere ascoltati: esigenza che forse spesso non viene percepita o viene nascosta dai tanti servizi e dalle tante cure da cui essi sono bombardati, ma di fatto… sono solo preoccupazioni vuote che vengono rivolte loro, ma che non mirano all’essenziale, all’ascolto del cuore e dell’anima e che non sono la dimostrazione più profonda dell’Amore.
Quanti sono coloro che non sono pienamente felici pur essendo sommersi da strumenti di svago, allegria, piacere? È lampante nella nostra società il bisogno di sedersi un attimo e di parlare insieme, di ascoltarsi a vicenda e di confrontarsi, di “ fare famiglia”, di “accogliersi reciprocamente”.
È questo lo spunto di riflessione a cui ha invitato l’intervento del Vescovo oggi: fa’ come Maria, scegli davvero anche tu «la parte migliore» che non ti sarà tolta.
Giulia Callegari