La Rete Mondiale di Preghiera del Papa a luglio 2024
Intenzione di Papa Francesco
Luglio 2024
PER LA PASTORALE DEGLI INFERMI
Preghiamo perché il sacramento dell’unzione degli infermi doni alle persone che lo ricevono e ai loro cari la forza del Signore, e diventi sempre più per tutti un segno visibile di compassione e di speranza.
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Che bella l’intenzione di preghiera che Papa Francesco ci affida in questo mese di luglio: un’intenzione che ci tocca molto da vicino!
L’ unzione dei malati, che poco e male viene compresa e praticata, viene chiamata erroneamente “estrema unzione” con l’idea che se chiamiamo il sacerdote per ricevere il santo olio, si è ormai in punto di morte… NO! Non è così. Cerchiamo di conoscere bene questo sacramento.
Questo sacramento ha una antica tradizione, già l’Apostolo Giacomo nella sua lettera si raccomandava: “chi è malato chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa e preghino con lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera recitata con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati”.
Con l’unzione del malato possiamo toccare con mano la compassione di Dio per l’uomo. Per meglio comprendere facciamo una breve riflessione sulla Parabola del buon samaritano che niente altro è che l’icona dalla quale traspare il mistero di questa unzione che può salvare.
Il samaritano si imbatte in quest’uomo ferito a morte, lo solleva, lo cura, lo cosparge di olio, lo porta nelle locanda (la Chiesa) dove potrà trovare sollievo, guarigione e pace .
I passaggi della parabola sono i gesti dell’assistenza spirituale che si riceve appunto con l’unzione degli infermi e l’olio usato è l’olio che viene benedetto il Giovedì Santo durante la Messa crismale.
Eppure rifuggiamo tutti da questo momento di preghiera. Perché?
Perché abbiamo allontanato dalla nostra vita questa grazia che ci viene concessa in malattia? Perché non si richiede questo sacramento, se non alla fine della vita e non sempre lo si fa?
Addirittura i malati, gli anziani non solo non vengono sollevati con la preghiera, ma vengono scartati.
Papa Francesco ce lo ricorda, dobbiamo superare questa società dello scarto per farci samaritani dell’uomo malato, dell’anziano, dell’uomo che è vicino alla morte, riservando cure e attenzioni con compassione e tenerezza. Riavvicinare a Dio la persona fragile e lenire le sue ferite, così da comprendere che si può curare anche senza guarire, perché curare è prendersi cura, alleviare la sofferenza.
L’ unzione degli infermi diventa così il legame stretto con Dio che accoglie, ama e dona speranza. Il Signore Gesù, nella persona del sacerdote, si fa vicino nella sofferenza.
Insomma, va riacquistata fiducia in questo sacramento, riconsiderato come dono dello Spirito Santo e come grazia che viene donata per alleggerire la sofferenza fisica e ottenere soprattutto la guarigione dell’anima. Questo perché Lui Padre buono e misericordioso, nostro Pastore, sa cosa serve ad ognuno di noi.
“Il Signore è mio Pastore non manco di nulla,
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce,
mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino
per amore del suo nome”
Buon mese di Luglio