La Parola della festa: “Risurrezione”

Parola della festaIl Vangelo di oggi risponde al più grande interrogativo dell’uomo: “Dopo la morte c’è un’altra vita?”.

Quasi tutti i popoli antichi credevano in una vita futura, ognuno a suo modo. Nel popolo ebraico i Farisei credevano, mentre i sadducei, che erano i sacerdoti del tempio, non ci credevano. Gesù afferma che la vita futura non è continuazione dell´attuale. In essa sono in vigore altre leggi a noi nascoste. Procede direttamente da Dio. La vita dei risuscitati sarà così diversa e così nuova, che è meglio evitare paragoni con quella presente. Per questo Gesù usa, nella sua risposta delle immagini: “Sono come angeli; sono figli di Dio, perché sono figli della risurrezione”.

Anche oggi tanta gente crede solo al mondo presente, mondo della materia, della vita biologica, che, pur essendo un capolavoro di Dio, tuttavia è destinato a finire. Gesù invece ci invita a credere che ci sarà un’altra vita, in cui i figli della risurrezione, vivranno eternamente.

E noi ci crediamo sul serio? Impostiamo la nostra vita su questa verità? Credere in Gesù Risorto è per noi cristiani una grandissima consolazione e certezza, altrimenti, come dice S. Paolo, «saremmo i più disgraziati del mondo». Sarà il Signore che ci prenderà e trasformerà il nostro corpo mortale in uno incorruttibile, nuovo, diverso. Per cui siamo convinti che il meglio della nostra vita deve ancora venire e solo quando verrà saremo perfettamente felici?

Noi crediamo anche per la promessa di Gesù, che ci ha detto: «Vado a prepararvi un posto, e quando sarò andato ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io». Quindi la nostra la vita è una cosa seria, perché dobbiamo continuamente decidere se credere a Dio o al mondo. Perciò dobbiamo dare il giusto valore alle cose terrene che non sono eterne; non scoraggiarci se il male sembra prevalere in questo mondo; pensare che la vita ci è data  per essere vissuta per Dio e in funzione dell’altra vita; non spaventarci dei segni di morte che  incontriamo nella vita – malattie, ingiustizie, odio, morte. Dio ha vinto tutto. Fidarci e ubbidire a Dio completamente.

Per cui o viviamo per Dio o non viviamo affatto, anche se davanti al mondo contiamo molto. La vita, insomma, ci è data per cercare Dio, la morte per incontrarlo, l’eternità per possederlo.

don Lio de Angelis

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