La Parola della festa: “Chi è Gesù per te?”
Gesù, nel Vangelo di domenica 19 giugno, chiede agli Apostoli che cosa la gente pensa di Lui; ma è solo un mezzo per chiedere proprio a loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Gli Apostoli non lo sanno bene. È Pietro che, illuminato da Dio, gli risponde: «Il Cristo di Dio».
Questa risposta è intesa male da tutti gli Apostoli. “Quindi è arrivato, finalmente. È il Liberatore atteso. Ci libererà dai Romani“. Invece Lui è un Messia che «deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Immaginiamoci la doccia fredda sugli Apostoli… Gesù sceglie di attuare la sua missione unicamente con l’amore, con l’appello alle coscienze, con la donazione, il servizio, la pazienza, la dolcezza, i mezzi poveri. Perché questa è l’unica via per la trasformazione dei cuori.
Gesù non potrà mai accettare di essere quello che i connazionali vogliono che sia. Gesù sa che la fedeltà alla decisione di attuare il progetto del Padre gli procurerà molta sofferenza, il rifiuto da parte del potere (anziani, sommi sacerdoti e scribi) e, infine, una morte violenta. Egli accetta liberamente questa conseguenza della sua decisione per non tradire l’amore al Padre e all’uomo. Ecco perché Gesù proibisce di dirlo alla gente: non avrebbero capito niente, anzi…!
Ma tale domanda Gesù la rivolge oggi a ciascuno di noi: “Chi sono io per te? Perché, se tu credi in me, sai chi sono io veramente?“. E noi non possiamo dare risposte improvvisate o fasulle, cioè inventate sul momento, perché allora dovremmo confessare di non conoscere bene Gesù!
Quando un innamorato chiede alla sua bella: “Chi sono io per te?”, vuole una risposta chiara e precisa, che venga dal cuore, e non dal sentimento o dall’apparenza. Ogni credente, per essere tale, deve voler continuamente conoscere Gesù e seguire la sua volontà… diversamente, come lo si può amare e seguire? E per seguirlo è necessario un grosso lavoro di purificazione, accettando di scartare e far morire tutto quello che ci è di impedimento per seguirlo ed amarlo. Altrimenti non salviamo la nostra vera Vita.
È davvero urgente e necessario allora chiederci: “Chi è Gesù per me? Quanto conta nella mia vita? Ne è la parte più importante o qualcosa che io scarto volentieri ogni giorno?”.
don Lio de Angelis