La famiglia… con le pile scariche
Quando si incontrano ragazzi come Silvio Dissegna, Maria Orsola Bussone, Chiara Luce Badano, S. Domenico Savio e tanti altri ti viene subito in mente che dietro di loro ci deve essere stata una famiglia che li ha formati e sostenuti. Ne abbiamo avuto una prova il 19 ottobre 2008 quando sono stati beatificati Zelia e Luigi Martin, genitori di S. Teresina del Bambin Gesù, di cui ricorre oggi, 1° ottobre, la memoria liturgica.
Non è un segreto che oggi nel mondo le cose non vadano bene e che tra i tanti imputati ci sia proprio la famiglia, appunto perché è il mattone della società, e se i mattoni di un muro marciscono è logico che è il muro stesso a marcire. Per questo io credo che le famiglie, certo non tutte, ma molte hanno la colpa se il mondo non funziona come dovrebbe, proprio perché hanno… le pile scariche.
E sì, perché la famiglia ha una sua vitalità, le sue regole, i suoi diritti e doveri che se non sono osservati alla perfezione rendono… scarica la famiglia, cioè inefficiente e incapace di essere quello che deve essere nella società. Non per nulla il Papa ha detto che la famiglia «è un serbatoio di energie morali e spirituali, è fondamento indispensabile per la società e i popoli e i figli sono il frutto della donazione e dell’amore dei genitori». E i primi effetti li vediamo nei figli di queste famiglie che vivono in maniera sbagliata, con una immaturità dagli effetti disastrosi per loro stessi e per l’intera società.
Possiamo dare la causa di questa inefficienza ai vari “ismi” che sentiamo sovente proporre dai mass media, come se fossero delle panacee, cioè delle medicine infallibili per la famiglia, mentre invece ne sono la rovina.
Cominciamo dal “relativismo”, che vuol dire che tutto è relativo: una cosa è buona se ti piace e ti soddisfa, mentre non è buona se non ti va; è solo l’individuo a decidere. Quindi per i figli, una religione vale l’altra; uno spettacolo vale l’altro; un’amicizia vale l’altra.
“Materialismo ed ateismo” per cui si crede e si vive solo per quello che si vede e si sente, per le cose materiali, senza alcuna attenzione alle cose dello spirito e a tutti quei valori spirituali che ci distinguono dalle bestie, come il rispetto per gli altri, la giustizia, la coscienza, l’amore come dono, la responsabilità, la sincerità, la purezza.
“L’ateismo e il libertarismo” che esalta i capricci e gli impulsi soggettivi dell’individuo e confonde la famiglia con altre forme di convivenza, per cui puoi fare quello che ti pare e piace, proprio perché sei libero da ogni dovere morale, anche se calpesti i diritti altrui e fai male agli altri, tanto non devi rendere conto a nessuno. Quindi i figli fanno ciò che vogliono circa le amicizie, gli orari, i doveri scolastici, le spese. Altrimenti che libertà è!?
Il “consumismo”, abbinato all’ “edonismo ed egoismo” dei genitori, che indica come massima felicità nel comprare, spendere, divertirsi, consumare senza discrezione, tanto i soldi servono per toglierci tutti gli sfizi immaginabili. Quindi purché non “rompano” si dà ai figli tutto ciò che vogliono: soldi, vestiti, liberi orari dei pasti e delle uscite serali, televisori e cellulari personali, computer, internet… anche se sono ancora piccoli… tanto li hanno tutti!
E potremmo ancora continuare, come se non bastasse già così!
Chi usa i computer sa che deve stare molto attento a che non entrino i “virus”, altrimenti distruggerebbero tutto il lavoro compiuto, magari da diversi anni. Così ogni famiglia, ogni coppia che si sposa dovrebbe far attenzione a non far entrare nella sua vita i “virus” che sono proprio gli “ismi” sopraddetti, che veramente distruggono tutta la famiglia, la coppia e figli insieme… e di conseguenza, anche la società!
E chi è che può… caricare le pile di ogni famiglia, se non colui che l’ha ideata e creata? Bisogna però volerlo, perché per… caricarsi ogni famiglia ha proprio bisogno di due fili: chiedere l’aiuto di Dio e avere la buona volontà di fare ciò che Dio ci chiede!
don Lio