Il quaderno nuovo

Ricordo la gioia che provavo, alle scuole elementari, quando arrivato alla fine di un quaderno, scrivevo le ultime pagine, quasi in fretta e con scrittura larga, per poter presto iniziare quello nuovo. E, quando arrivava il momento, guardavo quello vecchio con una certa compassione e soddisfazione. Era sciupato, con qualche orecchia alle pagine, con dei voti belli ed altri meno, qualche piccola nota… ma ormai era vecchio. Lo posavo nel cassetto e aprivo il quaderno nuovo. Lo aprivo, ma con tante promesse che mi venivano in mente: scriverò sempre bene, non farò più orecchie, lo riempirò di bei voti…

L’anno nuovo è come un quaderno nuovo della nostra vita che iniziamo. Quante promesse, quante speranze, quanti auguri facciamo e riceviamo: certo lo speriamo sempre migliore di quello appena finito, e lo iniziamo con tante speranze e propositi buoni. C’è però una bella differenza dal quaderno: perché tutto quello che abbiamo scritto sul quaderno vecchio è stata opera solo nostra, mentre, quando si tratta di anno passato o futuro, siamo in due a scrivere: noi e il Signore. E questa è una verità da non dimenticare, perché ci mette al riparo da tante illusioni, speranze, delusioni e scoraggiamenti.

Come nel quaderno completato, vediamo nell’anno trascorso cose belle e brutte, lodevoli e meno, gioie e dolori. Ma forse non sempre lo guardiamo pensando a Chi, in silenzio, senza che ce ne accorgessimo, ci ha accompagnato, guidato, sostenuto e perdonato: il Signore. E ce ne accorgiamo solo se siamo capaci di vedere tutti gli avvenimenti passati alla luce della Fede. E per quante volte, anzi sempre, per tutti gli anni trascorsi è stato proprio così.

Allora, guardando al futuro, convinciamoci di non essere soli a scrivere sul nuovo anno la nostra vita. Dio ci sarà vicino, come un Padre premuroso. Ci farà capire il male da evitare ed il bene da compiere: basta che glielo chiediamo e poi facciamo i seri con Lui, cioè ubbidiamo. Ascoltiamo una delle tante promesse che ci ha fatto il Signore: «Fino alla vostra vecchiaia io sarò sempre lo stesso, io vi porterò fino alla canizie. Come ho già fatto, così io vi sosterrò, vi porterò e vi salverò» (Is 46,4). E di queste frasi la Bibbia ne riporta a decine. Non ti pare meraviglioso, consolante ed anche commovente questo?

Facciamo tesoro dell’esperienza dell’anno vecchio, e desideriamo, cioè vogliamo fermamente evitare gli scarabocchi, gli sbagli della vita. Cerchiamo di prendere dei bei voti dalla nostra coscienza e non delle note di cattiva condotta o poca attenzione e amore ai fratelli ed al Maestro, che è Gesù Cristo. Comportiamoci bene non solo nelle prime pagine dell’anno, ma anche in tutte le altre. E poi, non aspettiamo di finire il quaderno, cioè l’anno, per comportarci meglio, perché ogni pagina, cioè ogni giorno sarà buono per ricominciare, per scrivere e vivere meglio e far contento Lui, il Maestro che sempre ci ama e che mai ci abbandona. È una sfida che facciamo con noi stessi, ma anche una promessa che dobbiamo fare a Lui!

Ah! Dimenticavo: guarda che l’anno vecchio non si butta via come il quaderno vecchio, ma lo ritroveremo nell’altra vita dove lo sfoglieremo assieme alla Giustizia e specialmente alla Misericordia di Dio!

Buon Anno!

Don Lio

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