Estate: quale vacanza e riposo?
Con l’estate arriva la voglia di vacanza e di evasione: ma da che cosa? Per uscire dalla normalità monotona e poco gratificante, nella ricerca di nuove emozioni, l’evasione da ambienti che ci hanno stancati e delusi? Evasioni da se stessi alla ricerca di chi sa quali avventure? Per sentirsi diversi e provare soddisfazioni nuove?
Forse non dobbiamo dimenticare che il nostro io e i nostri problemi ci accompagneranno ovunque, come pure tutte le cose belle o brutte che fanno parte della nostra vita e della nostra persona. Se non siamo in grado di cambiare e migliorare nel luogo in cui viviamo, non si cambierà di certo in un luogo estraneo. Andare errando alla ricerca di qualcosa è proprio di chi è scontento della sua vita.
Vacanza dal lavoro o dallo studio non deve equivalere ad uno sterile ozio o a una volontà nascosta di dimenticare i valori in cui si crede. Il riposo, se per il corpo vuol dire non lavorare e non studiare, per l’anima vuol dire farla crescere nei suoi valori spirituali e religiosi che nella settimana non riusciamo a soddisfare. Dovrebbe invece favorire la possibilità di stare con le persone che si amano, e di incontrare gli amici, con la riscoperta degli affetti più veri ed essenziali per la nostra vita, che sono l’amore dei nostri cari e l’amore per la famiglia, visto che, troppe volte, nella settimana ognuno della famiglia si fa i fatti propri. Una scoperta di cose belle che ci aiutino a vivere meglio la nostra vita quotidiana.
E sono i valori veri della nostra vita, e non ultimi i valori dello spirito e del nostro rapporto con Dio. Sono loro il motore della vita: sono loro che danno significato al lavoro, ad ogni sacrificio e all’intera esistenza. Dobbiamo stare in guardia allora da tutte quelle proposte, che teniamo ben nascoste, che vorrebbero farci intraprendere esperienze che non racconteremmo a nostra madre o a nostra moglie o ai nostri figli, o comunque ci renderebbero vuoti e scontenti. Ben attenti allora, alle lusinghe di questa nostra società che ci invita sempre alla ricerca di emozioni dubbie, limitate, nocive e pericolose.
Le emozioni passano, i sentimenti restano e vanno coltivati, e bene. Non sprechiamo allora un tempo che invece di riempirci di cose buone, potrebbe svuotarci anche di quelle poche che abbiamo.
don Lio de Angelis