Anno sacerdotale: ecco le indulgenze
In occasione dell’anno sacerdotale (19 giugno 2009-19 giugno 2010), la Penitenzieria Apostolica vaticana, con apposito decreto, concede e stabilisce la possibilità di lucrare indulgenze ai sacerdoti e ai fedeli tutti. L’indulgenza, che può essere plenaria o parziale, riduce in parte, nel caso dell’indulgenza parziale, o annulla completamente, nel caso dell’indulgenza plenaria, la cosiddetta “pena temporale”. Questa consiste nell’espiazione dei nostri peccati dopo la nostra morte, in quello stato temporaneo di purificazione che si chiama “purgatorio”.
Infatti, il buon Dio cancella i nostri peccati con il sacramento della riconciliazione e penitenza, ma gli effetti dei nostri peccati non vengono meno, sia in noi, sia intorno a noi. Lucrare l’indulgenza significa eliminare il segno dei peccati al momento della morte, per entrare subito, alla fine dei tempi, nella gloria di Dio, senza passare per il «fuoco purgatorio» (cfr. 2Mac 12,40-46; 2Cor 3,10-15). E certo il verbo proprio per ottenere le indulgenze è “lucrare”: richiedere l’indulgenza è qualcosa di interessato, nel senso che è a scopo di lucro, seppur spirituale, con il fine di desiderare di stare con Dio, dalla sua parte, perdonati da Lui per i nostri peccati ma anche rinnovati nei segni che essi lasciano in noi e intorno a noi.
La possibilità di disporre tutto questo è data da Gesù stesso al suo Popolo che è la Chiesa, quando affida ai discepoli il compito di “legare e sciogliere”: ciò che sarà rimesso in terra, sarà rimesso anche in cielo (cfr. Mt 16,18-19; Gv 20,21-22).
Il decreto della Penitenzieria Apostolica per l’anno sacerdotale concede a tutti i fedeli veramente pentiti che (1) assistano alla Messa facendo la comunione, (2) ricevano il sacramento della riconciliazione, (3) offrano preghiere secondo le intenzioni del pontefice e (4) preghino per la santificazione dei sacerdoti, l’indulgenza plenaria ogni primo giovedì del mese e il 19 giugno 2010. Agli anziani e ai malati impossibilitati a uscire di casa per legittimi motivi è concessa ugualmente l’indulgenza plenaria se negli stessi giorni reciteranno preghiere per i sacerdoti e offriranno le proprie sofferenze a Dio per mezzo di Maria, Regina degli apostoli.
A tutti i fedeli è concessa poi l’indulgenza parziale ogni qualvolta reciteranno devotamente cinque Padre nostro, Ave Maria e Gloria in onore del Sacr.mo Cuore di Gesù, per ottenere che i sacerdoti si conservino in purezza e santità di vita.
d. Mauro Grosso