Raccolta differenziata in oratorio: un po’ di dati

I1175819763_raccolta-differenziata rifiuti del nostro oratorio si pagano cari: è questa una delle motivazioni per cui venerdì 30 gennaio nella Sala blu dell’oratorio si è tenuto un incontro informativo sulla raccolta differenziata.

Santena rientra tra i comuni del Consorzio chierese per i servizi, dove dal 2003 è stata sperimentata e ormai approvata a pieno regime la raccolta differenziata porta a porta. Giuseppe Toma, uno degli esperti del settore, impiegato del Consorzio chierese, ha avuto modo durante la serata di sfatare alcuni miti sulla raccolta differenziata.

Ad esempio, ha spiegato che nei vari bidoni solo gli imballaggi di carta, plastica e vetro possono essere gettati e non piccoli oggetti di quel materiale. Si tratta di una questione puramente economica, in quanto il Conai, ovvero il Consiglio Nazionale Imballaggi, eroga al Consorzio un aiuto di smaltimento per gli imballaggi per la carta pari al 32%, per il vetro del 19%, mentre per la plastica del 58%. Tutto ciò che non rientra quindi sotto la nomenclatura di imballaggio dev’essere buttato nel bidone non recuperabile. Nonostante queste restrizioni, dannose per l’ambiente, il Consorzio chierese risulta ottenere una percentuale alta sulla raccolta differenziata pari al 76%.

I rifiuti che invece vengono gettati nel cosiddetto ‘non recuperabile’, seguono un tragitto diverso, visto che sia la discarica di Riva presso Chieri, sia quella di Cambiano, sono chiuse. Una strada percorribile per il rifiuto è infatti il termovalorizzatore, che bruciando i rifiuti produce energia. Ne è stato costruito uno infatti a Beinasco, ancora oggi in fase di sperimentazione, ma visti i costi elevatissimi che comporta, funzionando non ancora a pieno regime, è davvero una spesa sostenibile?

Proprio a fronte di queste informazioni e all’ingente spesa di 5.028 euro che l’oratorio nel 2014 ha dovuto sostenere per smaltire i rifiuti, la serata del 30 gennaio aveva come obiettivo quello di sensibilizzare i frequentatori dell’oratorio, renderli consapevoli e trasmettere il messaggio anche ai più giovani, bambini e ragazzi, che a volte non prestano attenzione alla differenziata in oratorio.

I bidoni per la raccolta differenziata in oratorio ci sono, sono ben segnalati, ma la mal riuscita raccolta differenziata, come testimoniano alcuni responsabili, è dovuta alla pigrizia. Una delle soluzioni che l’esperto del Consorzio chierese propone è di eliminare il cassonetto dell’indifferenziato in modo da costringere il singolo a ragionare in quale bidone dovrà gettare il rifiuto. Le proposte alternative non servono soltanto però ad abbassare i costi che la parrocchia deve sostenere, giacché l’oratorio, pur essendo un luogo pubblico, paga tutti i rifiuti che raccoglie e non solo l’indifferenziato, ma piuttosto a sensibilizzare i giovani in materia, a progredire in direzione di un’ecologia migliore.

Giulia Tesio
(tratto da La Voce del Popolo)

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