Divorziati e risposati: la Chiesa è anche la loro casa (1/5)
L’indissolubilità del matrimonio sembra essere un principio divenuto invalido. È possibile un legame definitivo con una sola persona? Le molte esperienze matrimoniali che oggi si spezzano, come possono suscitare nei giovani il desiderio di convolare a nozze?
Eppure, recenti inchieste condotte tra i giovani manifestano il loro desiderio di una relazione stabile, proprio come il matrimonio indissolubile può garantire, sottraendo i coniugi dall’insabilità dei sentimenti, degli stati d’animo, dell’arbitrio, delle difficoltà personali. Infatti, l’amore è qualcosa di più ampio del sentimento e dell’istinto e il vincolo stabile e oggettivo del matrimonio, se liberamente scelto, dà garanzia di durata alla scelta degli sposi, al di là di ciò che in essi può mutare.
Se tutto questo vale anche semplicemente sul piano umano, il matrimonio cristiano fornisce un ulteriore elemento di forza, dato dal carattere di sacramento che esso ha e che dunque gli proviene dalla partecipazione alle realtà soprannaturali. Il vero problema, oggigiorno, è che molti – anche credenti – ritengono il matrimonio un contratto il quale, anche se importante e singolare, dipende dalla volontà degli sposi. “L’amore c’è, finché dura”, si dice a volte.
Qui sta il problema per i cristiani e dunque per la Chiesa. Alla crescente mancanza di comprensione della realtà del matrimonio la fede cristiana non può rispondere con un adeguamento a una prassi, più o meno diffusa che essa sia. La natura del matrimonio, definita da Gesù stesso (come vedremo parlando della fondazione biblica del sacramento, in un prossimo articolo), richiede invece un’audacia profetica: essere profeti significa annunciare la salvezza del mondo in Gesù Cristo, non adeguare quest’ultima allo spirito o alla prassi dei tempi.
Ciò non toglie che ci siano situazioni in cui la coabitazione matrimoniale diventa impossibile a causa di motivi gravi, come nel caso di violenza, fisica o psicologica che essa sia. In queste dolorose situazioni, la Chiesa ha sempre ammesso la possibilità che i coniugi si potessero separare, per il bene delle persone. Tuttavia (come vedremo nei successivi articoli sul matrimonio nelle parole di Gesù stesso e nella fede della Chiesa), il vincolo coniugale di un matrimonio validamente celebrato permane e ciò che si può e si deve fare a servizio delle persone che sono state costrette a una separazione è di aiutarle ad affrontare nella fede la propria difficile situazione, fatta anche di una solitudine che fa sentire i suoi morsi terribili. Ma solo nella fede questa può essere affrontata e colmata di senso.
d. Mauro
Credo che la vicinanza della comunita’ sia davvero un tassello importante nel matrimonio cristiano (sbaglio o ci si promette davanti a Dio e alla comunita’ ?) , nel rito, nel corso della vita matrimoniale, ma altrettanto nel malaugurato caso di fallimento.