Lettera aperta a te, fratello cristiano!

Premetto che mi rivolgo solo a te, che cerchi di essere vero cristiano, che ami e vuoi seguire fedelmente Gesù Cristo. Io sono un sacerdote cattolico che sente forte il desiderio di fare qualcosa per questo nostro povero mondo.

Non mi rivolgo, per questa volta, a te, che dici di essere cristiano solo perché sei nato in Italia o in una famiglia cristiana e tutto finisce lì.
Non a te che vai a messa quando puoi o ti senti, preghi quando ti ricordi,  ma tutto finisce lì.
Non a te che convivi, pur potendo ricevere il sacramento del matrimonio, ma non ti interessa e fai battezzare e cresimare i tuoi figli, sei amico del prete, ma tutto finisce lì.
Neppure mi rivolgo a te che magari vieni a Messa, partecipi alla vita ecclesiale, ma anche per te, purtroppo, tutto finisce lì!

Mi rivolgo invece a te che sai che cosa vuol dire essere cristiano, appartenente a Cristo e fai tutti gli sforzi possibili per vivere quello che credi. E lo faccio oggi, sabato 23 febbraio 2013, nel silenzio dei comizi e delle urla scomposte nelle piazze e alla TV. E intanto prego perché il Signore aiuti questa nostra povera Italia, che di cristianesimo ha tanti monumenti o poco più. Mentre stiamo vivendo ore di trepidazione e di “suspence” per la rinuncia del papa Benedetto XVI, per cui prego e ringrazio per il bene che ha fatto al mondo intero, e chiedo anche Spirito Santo per il suo successore.

Provo a “umanizzare” i pensieri e i desideri che Dio nostro Padre, forse, ha da sempre.

Non è  vero che vien voglia di dire “basta” a tutte queste sporcizie che avvengono in questo mondo? Delitti, latrocini, disprezzo della vita e dei diritti altrui, denarolatria, egoismo macroscopico, negazione completa di ogni sentimento umano? Non ti pare che Dio, se avesse un cuore solo umano, ci avrebbe mandati tutti a quel paese? Non ti pare che questo povero mondo, creato così bello da Dio, sia troppo in balia del male, cioè del Maligno? Allora, mi chiedi, che cosa propongo?

Non propongo di fare cortei, comizi e assembramenti. Ne facciamo tanti, belli, importanti e anche consistenti, quali le GMG, le folle di piazza S. Pietro di questi giorni e quanti altri in tutta Italia, ma c’è gente che “non li vede e fa finta di niente. Non ti chiedo di potenziare la nostra presenza alla TV, sui giornali, su tutti i media di oggi; ce ne sono già tanti, grazie a Dio e a quei cristiani che vi si impegnano. Ma anche questi, tanta gente,“non li vede e non li sente, perché non gli fa comodo”.

Allora ti propongo, anzi è Gesù Cristo, in cui veramente crediamo che ce lo dice: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati…”, e siamo noi, tutta l’umanità, affaticati dalla cattiveria che c’è attorno a noi e anche in noi. L’appello di Gesù è proprio quello di stare vicini a Lui nella serietà della nostra fede, nella volontà decisa di essere noi più giusti, più onesti, più puri, più santi, fin nelle minime cose, di essere dei veri testimoni della verità, della giustizia e del vero amore a Dio e ai fratelli. Facciamo in maniera che non possano più dire: Guarda è un cristiano che ha fatto quella cosa brutta, quel delitto, quella ingiustizia!”. Non  lamentiamoci sempre, come fanno tanti e non concludono niente, anzi aumentano il disordine e le situazioni sbagliate.

Gesù ha detto: “Vi mando in mezzo ai lupi”. E allora non facciamoci noi lupi, ma rimaniamo pecore, anche se dovranno azzannarci e farci del male. Saremo in buona compagnia, perché hanno azzannato e ucciso Gesù, prima di noi. E ripeto questo invito a te, fratello cristiano, dovunque tu sia: in Parlamento, negli uffici pubblici, nel commercio, nell’insegnamento, nell’amministrazione della giustizia, operaio o imprenditore, ricco o povero.

Il Papa ha un bel far discorsi, e quante cose belle hanno detto tutti i Papi, ma purtroppo pochi, neppure noi cristiani li ascoltiamo: o meglio li sentiamo, ma non attuiamo quello che ci dicono. Se tutti noi, credenti, ci unissimo nella preghiera e nella testimonianza, sai che forza avremmo, non contro gli altri, perché sono tutti nostri fratelli, ma contro il male che c’è nel mondo, che ha bisogno non tanto di politici, economisti o cervelli, ma  di gente sincera, seria, nella ricerca non tanto del bene proprio o personale, ma degli altri, delle famiglie, dei popoli, del mondo intero.

Se Gesù ha detto: “Se avrete fede come un granellino di senape, e direte a questo monte di spostarsi, lui si sposterà”, volete che Dio non sia capace di donarci un mondo migliore, di spostare il male, se insieme e seriamente cercheremo di vivere di fede? Vogliamo provarci?

don Lio de Angelis

Una risposta

  1. Giulia Romano Giulia Romano ha detto:

    Grazie per questo pensiero di fede, grazie perchè ne abbiamo bisogno. E’ vero quello che dici, c’è bisogno di unione, di collaborazione per il bene comune e io credo che in momenti di crisi come questo dovremmo abbandonarci a Cristo, e sforzarci di ammettere che da soli non possiamo farcela… “Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sarò con loro”, è qui la vera forza, la svolta. Preghiamo affinchè i nostri occhi si aprano e vedano gli altri come Gesù vede noi tutti, con uno sguardo d’amore… l’AMORE quello vero.

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