Nicchia di San Carlo Borromeo

Sostenuto da una finta colonna alta come la parte superiore della recinzione dello stabile n. 59 di via Badini Confalonieri, vi è un Tabernacolo con all’interno una statua dipinta di San Carlo Borromeo, dei fiori e una lampada votiva sempre accesa; la nicchia è chiusa da una grata metallica.

Anche questo è un ex voto, un segno della fede e della fiducia nella protezione celeste per intercessione dei santi; infatti è stato fatto costruire da Carlo Gaude dopo il ritorno del figlio, militare durante la prima guerra mondiale, scampato ai pericoli.

NICCHIA DI SAN CARLO BORROMEO, VIA BADINI 59

 

Carlo Borromeo nacque il 2 ottobre 1538 ad Arona sul Lago Maggiore da Gilberto e Margherita De Medici.

La sua attenzione era stata rivolta anche al sociale, in quanto esistevano 24 luoghi di assistenza a quasi centomila poveri (circa un sesto della popolazione totale), 16 ospizi (per orfani, vecchi e malati, convalescenti, mendicanti, pazzi, pellegrini) che raccoglievano 4500 persone.

Il santo promosse l’erezione di Monti di Pietà, in epoche di carestia procurò generi alimentari, favorì la coltura del mais, che per molto tempo fu la base dell’alimentazione popolare.  Aveva anche donato ai poveri le ricchezze di famiglia.

Carlo Borromeo è considerato uno dei più grandi vescovi della storia della chiesa, e i fatti lo confermano. Lasciò la vita terrena il 3 novembre 1584. Fu canonizzato in San Pietro in Vaticano il 1° novembre 1610. In sua memoria, ad Arona, sul Sacro monte di San Carlo, fu costruita una grande statua di 35 metri di altezza totale, composta da lastre di rame sbalzate a martello.

 

Carlo Smeriglio