Che cosa aspettiamo?
Non capita occasione che sentiamo sovente lamentele sulla politica, sui prezzi, sul lavoro, sulla f amiglia; pare che l’umanità sia disorientata, pare che si stia perdendo tutto il bello e buono che avevamo: disgregazione della famiglia, odio, delitti di ogni specie, spreco di denaro, gente ricca che arricchisce sempre di più, ma anche gente povera che impoverisce; non si capisce più che cosa sia l’amore, il rispetto, la responsabilità; il vizio fa da padrone, specialmente tra i giovani; si sta massacrando tutto, compresi i figli nell’utero. Non credo che sia una visione pessimistica!
Quando salteranno fuori gli eroi che dicano: «Basta!»? E sappiano aiutare questo mondo che sta sprofondando?
Ci sono tante belle idee, ma chi le attua? Se il cristiano non capisce che è lui che deve fare questo, se non diventa santo, a costo di diventare martire, non si fanno queste cose. Ci vuole oggi un santo, un popolo di santi, un popolo composto da volontari e gli altri, vedendo, faranno. Tanti i cristiani oggi si nascondono dietro un dito: «Non tocca a me!». Invece Gesù ha incaricato proprio i cristiani; a loro ha detto: «Voi siete la luce del mondo». Non basta andare alla Messa, mentre si pensa solo a se stessi: spendere milioni per noi stessi, mentre il mio vicino è in difficoltà, anche se non muore proprio di fame. Il paganesimo è rimasto nel rapporto umano tra le persone e la famiglia, anche quella cristiana che si è chiusa come in un guscio. Ecco perché ne derivano tutti i disastri. Adesso il Signore sembra lasci andare questa famiglia egoistica alla deriva.
Questa società pagana sta cedendo. A troppa gente interessa predicare l’ottimismo, perché sono arroccate sulle loro sicurezze di soldi o di amicizie. Ma come fai ad essere ottimista davanti a certe scene della televisione e dei giornali? Dio ci ha dato i mezzi e noi dobbiamo andare per quella strada; invece c’è tutto un mondo che va a pregare per il terzo mondo e danno le briciole del superfluo, dimenticando che Gesù ha detto: «Guai a voi che date le briciole del superfluo». Dobbiamo supplicare il Signore che ci faccia capire che cosa oggi possiamo fare. Se è il caso, Dio è disposto anche a fare dei miracoli, ma deve trovare dei cristiani disposti a vivere da santi, generosi e decisi, e poi i miracoli avverranno.
I santi ci sono riusciti e perché non noi? E spero che non sorridiate, perché è un comando di Dio: «Siate santi perché io sono santo»; e Gesù ha calcato la dose: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli». Ognuno prenda allora la sua responsabilità, si impegni veramente al massimo; non prendiamo sempre il vangelo sottogamba, come un optional, ma come Parola di Dio che chiede ai suoi figli di ascoltarlo seriamente.
Gesù ha detto: «Io sono la luce, la verità, la vita!», e l’ha detto perché ci lasciamo illuminare da Lui, accettare tutta la sua verità, e vivere della sua vita. Allora ritornerà l’ottimismo. Ma vedete che tocca a ciascuno di noi? La Comunità parrocchiale dovrebbe essere una comunità di gente convinta e attiva nel realizzare il vangelo. Se ci troverà disponibili, Dio ci suggerirà che cosa possiamo e dobbiamo fare.
don Lio