Santità è… dedizione a Dio (Domenico Zamberletti)

Domenichino Zamberletti nasce nel 1936, nella famiglia dei gestori dell’albergo localizzato a pochi passi dal celebre santuario che domina il Sacro Monte di Varese. All’attività di famiglia preferisce di gran lunga il vicino santuario, di cui già a sei anni diventa il chierichetto più affezionato e solerte e, a nove anni appena, addirittura organista-titolare.

Si sente nascere dentro la voglia di essere prete, magari tra i Camilliani, certamente in veste di missionario. Intanto va a scuola dai Salesiani. La sua spiritualità fa progressi: la preghiera diventa intensa e fervorosa, sempre più intenso il desiderio di far la volontà di Dio, ancora più insistente la spinta ad accompagnare il cammino dei suoi amici verso Gesù. Ha la stoffa del leader e riesce a far presa sui coetanei e particolarmente sui chierichetti, dei quali diventa cerimoniere attento e scrupoloso. Ha una devozione tenerissima per la mamma di Gesù.

A gennaio 1949 si manifestano i sintomi di una strana malattia. A Milano riescono ad individuare una rara forma leucemica, all’epoca inguaribile. Le crisi della malattia sembrano inspiegabilmente acuirsi ogni venerdì, ed in modo particolare il 7 aprile 1950, Venerdì Santo, tanto che qualcuno è portato a vedere in ciò una relazione con la Passione di Gesù, alla quale comunque Domenichino è costantemente unito, tutto offrendo per la salvezza degli altri, anche l’inappagato desiderio di essere prete. Chiude per sempre i suoi occhi il 29 maggio 1950, annunciando con gioia che la Madonna gli sta venendo incontro.

a cura di don Lio de Angelis

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