La Parola della festa: “Consolatore”
Nel Vangelo della Sesta domenica del tempo di Pasqua, Gesù continua a consolare i suoi discepoli e li prepara al distacco per la sua Passione, morte e salita al Cielo. Li vede inquieti e spaventati ed allora li assicura che «il Padre manderà un altro Consolatore, lo Spirito di verità», perché rimanga sempre con loro.
La funzione dello Spirito Santo è quella di sostenere ogni credente nella lotta contro il male e di aiutarlo a capire il senso profondo della storia, nonostante il pessimismo dilagante e le apparenze sconcertanti. Lo Spirito è tutto per la Chiesa, cioè per tutti i cristiani: la genera, la anima , la sostiene e non conosce frontiere razziali o culturali. Per quanto il mondo si affanni a cercare sempre il sensazionale miracolistico, non potrà mai ricevere lo Spirito di Dio.
Gesù sa che gli Apostoli gli vogliono bene e chiede loro una prova di amore: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti». Questo vale per gli Apostoli, ma vale anche per noi, oggi e sempre. E qui non si discute: solo se seguiamo i suoi insegnamenti possiamo dire di amare il Signore, se no siamo dei bugiardi e apparteniamo al mondo e non a Dio. E le conseguenze dell’Amore sono meravigliose: «Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anche io lo amerò e mi manifesterò a Lui». Dio non ci lascia soli nel dubbio, nell’oscurità, nella paura, ma promette di farci capire la verità su tutto, mediante il suo Spirito.
Ma non lo sentiamo questo Dio che è continuamente presente, non sentiamo che ci chiama quando è ora? Non ci accorgiamo che, se non preghiamo, siamo degli infelici? E che ci manca qualcosa perché abbiamo lasciato da parte Colui che invece vuol essere con noi, presso di noi, in noi? Non sentiamo che, se non mangiamo il pane eucaristico, siamo orfani? Non ci accorgiamo che, se non chiediamo perdono dei nostri peccati, siamo poveri e infelici ancora una volta perché viviamo di illusioni? Questo vuol dire essere cristiani e di qui nasce la vita autentica. Ci si può illudere di amare Dio; possiamo lasciarci ingannare dal vago sentimentalismo e accontentarci delle belle parole. Vogliamo allora misurare, verificare se veramente amiamo Dio? La verifica più sicura ed impegnativa è costituita dal come amiamo gli altri, vicini e lontani.
Beati noi se ci lasciamo amare da Dio, guidare dallo Spirito Santo e ci sforziamo di amare meglio e di più il Signore e i fratelli, seguendo i suoi insegnamenti, le sue Leggi!
don Lio de Angelis