La Parola della festa: “Beati noi…”

Oggi Gesù ci presenta le Beatitudini, il suo codice della felicità. Beati, felici noi, se siamo poveri in spirito, se sappiamo liberarci dalla schiavitù dei beni temporali e collocare i nostri primi desideri nei beni spirituali, se abbiamo per i poveri amore, come fratelli ed immagine del Cristo vivente in loro.

Beati noi se, formati alla dolcezza dei forti, sappiamo rinunciare alla funesta potenza dell’odio e della vendetta e abbiamo la sapienza di preferire, al timore che incutono le armi, la generosità del perdono, l’accordo nella libertà e nel lavoro, la conquista della bontà e della pace.

Beati noi se non facciamo dell’egoismo il criterio direttivo della vita e del piacere il suo scopo, ma sappiamo invece scoprire nella temperanza una fonte di energia, nella sofferenza e nel dolore uno strumento di redenzione, e nel sacrificio la più alta grandezza dell’Amore.

Beati noi se preferiamo essere piuttosto oppressi che oppressori e se abbiamo sempre fede in una giustizia in continuo progresso. Beati noi se, per il Regno di Dio, sappiamo, nel tempo e oltre il tempo, perdonare e lottare, operare e servire, soffrire e amare. Non  saremo delusi in eterno.

Lo so, lo so: per la gente del mondo questa pagina è indigesta, improponibile, utopica. Gradevole come sogno, assurda come modello di vita concreto, esempio del mio modo di relazionarmi, di concepire i rapporti con gli altri… Però, attenzione! Il premio è tutto futuro! Di qua il Signore ci ha solo promesso speranza, fiducia e serenità di spirito, e ci chiede tanta buona volontà!

Se non credete possibili queste cose, chiedo scusa, tornate pure ai vostri affari, sfogliate pure la lista delle tragedie di oggi raccontate dai quotidiani, godetevi la trasmissione di moda che vi parla di come vestirà l’uomo Armani di quest’estate, rifugiatevi pure nel campionato di calcio, nelle telenovele, nei vari sballi…

Gesù è un burlone, lo sapete, va preso per quello che è: un sognatore incallito. E se invece – una volta tanto – avesse ragione?

don Lio de Angelis

 

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