Come pregare?
Molti pensano di non saper pregare. Molti domandano come pregare. La risposta è immediata: bisogna dare un po’ del proprio tempo a Dio. All’inizio, l’importante non sarà che questo tempo sia tanto, ma che glielo si dia fedelmente. È necessario fissare un tempo da dare ogni giorno al Signore, e donarglielo con fedeltà, quando ce la sentiamo e anche quando non ce la sentiamo.
Bisogna cercare un luogo tranquillo, dove se possibile ci sia qualche segno che richiami la presenza di Dio (una croce, un’icona, la Bibbia), o entrare in una chiesa e fermarsi davanti al tabernacolo, dove c’è la presenza di Cristo nell’Eucaristia. Basta raccogliersi in silenzio e invocare lo Spirito Santo, perché sia lui a gridare in noi: “Abbà, Padre!”.
Portiamo a Dio il nostro cuore, anche se è in tumulto. Non dobbiamo aver paura di dirgli tutto, non solo le difficoltà e il dolore, il peccato e l’incredulità, ma anche la gioia e la speranza, e persino la ribellione e la protesta, se abitano dentro di noi. Tutto va posto nelle mani di Dio, lodandolo e ringraziandolo per i suoi doni.
Bisogna ascoltare il suo silenzio, senza pretendere di trovare subito risposte. È necessario perseverare, senza pretendere di afferrare Dio, ma lasciandolo penetrare nella nostra vita e nel nostro cuore, toccandoci l’anima. Bisogna ascoltare la sua Parola, aprendo la Bibbia, meditandola con amore, lasciando che Gesù parli al cuore. Nei Salmi troveremo espresso tutto ciò che vorremmo dire a Dio; ascoltando gli apostoli e i profeti impareremo ad amare la storia del popolo eletto e della Chiesa nascente e faremo esperienza della vita vissuta nell’orizzonte dell’alleanza con Dio.
Dopo aver ascoltato la Parola di Dio, dovremo camminare ancora a lungo sui sentieri del silenzio, lasciando che sia lo Spirito a unirci a Cristo, Parola eterna del Padre. Lasciamo che sia Dio Padre a plasmarci con tutte e due le sue mani, il Verbo e lo Spirito Santo.
(Tratto da: CEI, Lettera ai cercatori di Dio, 2009)