L’attuale chiesa parrocchiale sorge come ampliamento della precedente, costruita all’inizio del Settecento e demolita nel 1922, per far spazio ad un numero crescente di fedeli. L’impresa fu sostenuta dall’allora parroco, don Pietro Amateis, che seppe coinvolgere l’intera popolazione nei lavori di edificazione (Santena contava all’epoca circa 4.000 abitanti).
Realizzata su disegno dell’architetto Giuseppe Gallo, la chiesa è sopraelevata di 4,50 metri rispetti al setto stradale, è lunga 45 metri e larga 27. Vi si accede da due gradinate esterne. Il campanile si eleva per 63 metri.
Sotto lo scalone, con ingresso dal piano stradale, si trova la cripta della Madonna di Lourdes, detta “Grotta”, provvista di banchi e due altari laterali, uno dedicato alla Consolata e l’altro ai Caduti della Prima guerra mondiale. Vi si celebra la Messa nei giorni feriali.
L’interno della chiesa superiore ravvisa lo stile basilicale ed è disposto in una grande navata centrale e due strette laterali. L’abside è quello della vecchia chiesa settecentesca. Sotto la navata, a nord, si trova la tomba della famiglia Benso di Cavour, ove è sepolto il noto statista Camillo.
L’altare maggiore in stile barocco è un intreccio di marmi di colori diversi, posto sotto un solenne ciborio. In cima alle due navate laterali si trovano due altari, uno dedicato alla Madonna del Rosario (a nord) e l’altro a San Giuseppe (a sud).
Sulla controfacciata si apre una imponente cantoria, sovrastata dall’organo Vegezzi-Bossi a 1.350 canne.
Gli affreschi sono opera di Luigi Morgari, i dipinti del soffitto del prof. Rolando. I dipinti su tela che adornano le pareti laterali provengono dalla chiesa settecentesca: la Beata Vergine del Rosario, dietro l’altare della Madonna, e il San Francesco di Sales, probabilmente dono della nobile Filippina di Sales, discendente del casato del santo e sposa di Giuseppe Filippo Benso marchese di Cavour.
Tra il 2002 e il 2005 è stato realizzato l’importante restauro della navata centrale (stucchi, pareti, decorazioni). Nel 2009 è stato restaurato lo scalone esterno.
(Tratto da: Carlo Smeriglio, Santena: da Villaggio a Città, Edizioni Ianni, Santena 2006, pp. 118-126.)